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Tsunami Edizioni

MOSHPIT Violenza sotto il palco

MOSHPIT Violenza sotto il palco

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Joe Ambrose

Sei a un concerto rock. L’atmosfera è carica. Le luci si spengono, la musica inizia… e improvvisamente decine di ragazzi iniziano a spintonarsi aggressivamente e a lanciarsi l’uno contro l’altro.

È il Moshing: una danza violenta e sfrenata, una sorta di moderno ballo tribale che si pratica durante gli spettacoli degli artisti dediti al rock duro, al metal, all’hardcore senza compromessi. E la zona sotto al palco dove il pubblico si infiamma seguendo il ritmo delle band più energiche si chiama MOSHPIT.

Per i fan di gruppi come Sepultura, Hole, Korn, Limp Bizkit e Slipknot la musica è infatti solo una parte dell’esperienza che si può vivere ad un concerto. In tutto il mondo migliaia di ragazzi si scatenano violentemente nel pit durante gli show dei loro artisti preferiti, come una marea inarrestabile di corpi esagitati nella quale il contatto fisico selvaggio fornisce una breve quanto esaltante via di fuga dalla quotidianità.

Nei MOSHPIT possono accadere molte cose: violenza insensata come approcci sessuali più o meno casuali. Atti di sopraffazione come di estrema gentilezza. E si può anche rischiare la vita.

Al festival di Woodstock nel 1999 quattro persone sono state molestate sessualmente nel pit.
A Seattle una ragazza ha passato la notte nel reparto rianimazione dopo aver preso un calcio in testa.
Ad un concerto delle HOLE in Svezia una diciannovenne è morta durante il moshing.

Attraverso un resoconto delle sue esperienze e di quelle di molti famosi musicisti, tra concerti in piccoli club e festival finiti in tragedia, Joe Ambrose ci conduce in un indimenticabile tour nel mondo selvaggio e violento dei MOSHPIT. Un mondo dove vigono regole differenti. Un mondo nel quale i giovani fan si uniscono per dar vita ad una sorta di fratellanza globale, che rifiuta i valori della società e risponde nella maniera più viscerale possibile ai messaggi di rabbia e desolazione trasmessi dai loro eroi sul palco.

Traduzione di Massimo Baroni

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